Dipingere è un arte che abitua l’occhio ai colori, ma saperli riconoscere ed identificare può rivelarsi uno studio utile al fine di programmare capolavori d’autore.
Sapere dipingere non è solo una questione di manualità, ma anche di cultura. I colori sono stati studiati per essere compresi e sfruttati al meglio. L’arcobaleno è un esempio naturale della sintesi dello studio dei colori, in essa è spiegata la teoria dello spettro, ovvero dell’insieme delle frequenze di radiazioni elettromagnetiche, in sintesi onde di luce e della sequenza dei colori. Non a caso l’arcobaleno, essendo un fenomeno ottico meteorologico che produce onde di luce continue, produce la rifrazione della luce attraverso l’acqua, scomponendosi in sette colori. In natura è un evento che accade sopratutto dopo una pioggia quando siamo visivamente in mezzo fra il sole basso e le nuvole cariche di acqua. Come sostenne Isaac Newton (nato a Woolsthorpe di Colsterworth il 25 dicembre 1642 e deceduto a Londra il 20 marzo 1727), il noto fisico inglese, la luce è una radiazione elettromagnetica e il colore è un impressione che essa, riflessa in vario modo dalla superficie dei corpi colorati, produce nel nostro occhio.
Semplificando il concetto, quando un raggio di luce rimbalza su una superficie, il nostro occhio è in grado di percepire il colore che esso assorbe maggiormente.
Quindi è possibile affermare che gli oggetti non hanno colore, ma hanno un grado di assorbenza del colore o sono in grado di riflettere la luce. Il nero assorbe tutti i raggi, ma non li riflette: è la mancanza di colore ed è simbolo dell’assenza di luce; il bianco, al contrario li riflette tutti, ma non li assorbe.
Indice
Gruppi di Colore
I colori sono stati classificati in gruppi chiamati colori primari, colori secondari e colori terziari. I colori primari sono quelli più importanti insieme al bianco e al nero perché da essi derivano tutte le combinazioni degli altri colori compreso il grigio. Essi si distinguono in giallo, rosso e blu e la loro caratteristica principale è che non possono essere riprodotti con una miscela di altri. Il colori secondari sono il risultato della mescolanza fra i colori primari e sono: il verde, il viola e l’arancio. I terziari sono la trasformazione di un colore primario accoppiato con un colore secondario ed essi sono: il giallo e l’arancio, il rosso e l’arancio, il rosso e il viola, il giallo e il verde, il blu e il verde, il blu e il viola.
Colori Complementari
Esiste anche un quarto gruppo, che secondo la teoria del colore, in coppia formano la luce bianca, essi sono i colori complementari. In pratica questo processo naturale non avviene, il risultato sarà un colore grigio sporco che in disegno può essere utile per creare delle ombre, donare vivacità o risalto al soggetto. Per capire in modo semplice quale colore è il complementare dell’altro è possibile utilizzare la ruota dei colori, ma in genere è possibile dire che i complementari sono: il giallo e il viola, il rosso e il verde, il blu e l’arancio. Per creare zone d’ombre armoniche, al posto del nero che sporca i colori, è possibile creare il bistro (un colore naturale scuro) ricavato dalla mescolanza del colore d’ombra (di solito si usano colori freddi) con il colore dell’oggetto e il suo complementare.