Sappiamo tutte chi ne è il primo produttore: è il baco da seta, larva del bombice di gelso (Bombyx mori), insetto lepidottero, che tesse il bozzolo (involucro in cui si chiude durante le metamorfosi che da larva lo strasformano in farfalla), il cui filo serico continuo (detto bava) viene emesso attraverso la filiera.
La storia dell’industria della seta è antichissima e circondata da numerose leggende: originaria della Cina (che greci e romani chiamavano per l’appunto paese della seta), nel vi sec. incominciò a essere prodotta anche in Occidente dopo che due monaci vi portarono, o meglio vi contrabbandarono, le uova dell’insetto e fu così possibile dare inizio alla bachicoltura, specie nei paesi mediterranei.
L’arte della seta conobbe una fioritura senza pari in 1%talia e poi si diffuse nel resto d’Europa, a cominciare dalla Francia.
L’hanno definita regina dei tessuti e merita veramente questa patente di nobiltà per la sua ineguagliabile morbidezza e perché, una volta tinta, assume colori bellissimi. Perciò trattate i capi di seta con il rispetto e le cure dovute al loro rango (e al loro prezzo).
Indice
LAVAGGIO
Se avete la certezza che i vostri indumenti di seta sono lavabili, adoperate acqua appena tiepida, o fredda, e un detersivo neutro, preferibile ai saponi che, per quanto neutri, danno sempre una reazione alcalina dannosa alla seta.
Non sfregate mai i tessuti di seta; strizzateli — non troppo energicamente — fra le mani mentre sono immersi nel detersivo, sciacquateli alla stessa temperatura del lavaggio, premeteli fra le mani per farne uscire l’acqua e metteteli in mezzo a due asciugamani di spugna che ne assorbiranno il resto; fateli asciugare appesi perché non si raggrinzino troppo, però mai al sole o vicino a una fonte di calore, e in un ambiente ben aerato, oppure all’aperto, purché all’ombra.
STIRATURA
Stirateli mentre sono ancora uniformemente umidi (l’acqua della spruzzatura li potrebbe macchiare), ma non quando sono troppo umidi, perché diventerebbero rigidi, secchi, quasi cartacei al tatto. Il ferro deve essere caldo (non caldissimo) ed è consigliabile passarlo sul rovescio, stendendo sopra la stoffa un telo sottilissimo, se possibile di batista, dato che la seta si strina e quella bianca ingiallisce con estrema facilità.