Quando si esegue una concimazione non si fa altro che apportare nel terreno delle sostanze utilizzate dalle piante, una volta arrivate li queste si sciolgono in quella che viene definita tecnicamente la soluzione circolante, che altro non e’ che la presenza liquida in un terreno in cui sono disciolte delle sostanze tra cui, appunto, quelle nutritive.
Sarebbe tuttavia errato pensare che apportare sostanze fertilizzanti sia sufficente per garantire la fertilita’ al terreno, e’ necessario invece che siano presenti e in equilibrio tra loro anche dei microorganismi capaci di modificare e rendere meglio disponibili le sostanze nutritive alle piante nonche’ (come gia’ visto) una buona composizione fisica del terreno.
Indice
La reazione del terreno
Si parla spesso di piante acidofile, terreni acidi o alcalini, ecc. non c’e’ necessita’ di approfondire dal punto di vista strettamente chimico il significato di queste espressioni, basta sapere che l’acidita’ o all’opposto l’alcalinita’ di un terreno e’ data dalle sostanze che vi sono presenti che quando entrano a contatto con l’acqua vanno a costituire una soluzione che sulla base di alcune caratteristiche chimiche imprime al terreno caratteristiche di acidita’ o alcalinita’. Responsabili di questo sono gli ioni, ad esempio il succo del limone e’ costituito, per lo piu’, da acido citrico e acqua, si crea per l’appunto una soluzione in cui, per dei meccanismi chimici, l’acido citrico libera degli ioni che danno alla soluzione una reazione acida. Per convenzione questa minore o maggiore acidita’ si misura con una scala detta del PH e che va da 1 (acido) a 14 (alcalino o basico), ad un valore di 7 si parla di ambiente neutro.
Quindi sono acidofile quelle piante che prediligono un terreno con valori di PH inferiori a 6.0. La maggior parte delle piante vivono bene in condizioni di PH tra 6.0 e 8.0.
In base al tipo di terreno, e in base alle piante che si vogliono coltivare e’ possibbile correggere il PH se necessario, apportando sostanze adatte e controllando le concimazioni. In linea generale grosse modifiche alla chimica del terreno sono giustificate in campo agricolo o in situazioni estreme, in altri casi meglio intervenire con concimazioni adatte o sostituendo parte del terreno con terriccio idoneo, o meglio scegliendo piante adatte al tipo di terreno posseduto (questi saranno argomenti trattati in seguito).
Potere assorbente e capacita’ di scambio
Spesso, si legge nei testi, parlando di concimazioni, o nella normali pratiche colturali si parla di concimazioni da effettuarsi prima della messa a dimora di piante o della semina, e di concimazioni successive distinguendo quali sostanze immettere. In generale si apporta fosforo e potassio nelle normali lavorazioni pre impianto, e azoto quando sono presenti le piante. Il motivo fondamentale sta nella particolare capacita’ del terreno di trattenere al suo interno alcune sostanze piuttosto di altre si parla cioe’ di potere assorbente, che e’ strettamente legato alla capacita’ di scambio ossia alla capacita’ che hanno le particelle di terreno di sostituire alcune sostanze con altre trattenute in precedenza. Questo significa che, ad esempio, la particella di terreno trattiene una certa sostanza se tale particella entra in contatto con un’altra sostanza che ha maggiore capacita’ di essere trattenuta, questa sostituira’ la prima.
Si tratta come si puo’ capire di meccanismi complessi che richiedono una buona conoscenza di base, ma che di fatto hanno una utilita’ molto piu’ pratica che puo’ fare a meno di approfondimenti inutili e complicati.