Dopo avere acquistato il parquet la fase successiva è quella della posa nell’ambiente scelto. Tuttavia prima di iniziare tale operazione bisogna verificare che il sottofondo sia perfettamente piano e compatto, a una quota corretta rispetto al piano di calpestio, e sia pulito e asciutto. Infatti un piano umido è nocivo per il legno, perciò se il sottofondo è in cemento, di norma bisogna lasciar passare fino a due mesi prima di posarlo.
Il parquet tradizionale in massello può essere incollato ma anche inchiodato se le doghe hanno uno spessore di almeno 20 mm. In questo caso le doghe, caratterizzate da una lavorazione maschio-femmina, sono prima incastrate tra loro e poi inchiodate.
Il parquet prefinito può essere incollato, oppure viene posato con la tecnica flottante o galleggiante. Ciò è l’ideale per i listoni più grandi che, incastrati tra loro, poggiano su un materassino alto 2-3 mm con lo scopo di recuperare eventuali irregolarità del sottofondo e di migliorare l’isolamento acustico. Sempre per quanto riguarda le precauzioni da adottare prima di posare il parquet ecco alcuni consigli. Il parquet ancora sigillato deve essere conservato con l’imballo integro e in ambienti asciutti, ed tirarlo fuori solo all’atto della posa. L’umidità ambientale dev’essere tra il 46 e il 60 per cento e la temperatura non inferiore a 10 °C. Se la posa avviene su pavimenti riscaldanti, le serpentine devono essere coperte da almeno 3 cm di massetto.
Il parquet può essere posato secondo diverse geometrie scelte in base ai propri gusti, al tipo di casa (d’epoca, moderna, grande, piccola, con pianta regolare o irregolare).
Ecco elencate le maggiori qui di seguito
Indice
Parquet a spina di pesce
In questo schema i listelli vengono accostati tra loro secondo file parallele e in modo che la testa di uno sia accostata al fianco dell’altro, formando un angolo di 90°. Si può posare in due modi: diritta, a partire dal centro della stanza, e in diagonale, in modo che la spina corra a partire dalla porta. In quella a diagonale la direzione è data dalla linea immaginaria rispetto alla quale vengono posati i listelli. Occorre procedere con attenzione per ottenere un disegno regolare. Questo spiega perché sono necessari tempi di lavorazione lunghi che comportano un costo maggiore delle altre geometrie. Gli ambienti più adatti a questa posa sono quelli di grandi dimensioni, dal momento che questo tipo di disegno tende a ridurre visivamente le dimensioni della stanza.Per ottenere un effetto decorativo migliore si possono accostare legni di diversi tipi e colori, oppure giocare sulle tonalità e le sfumature di una stessa essenza.
Parquet a tolda di nave o a cassero irregolare
Il singolo elemento di parquet, (possono essere anche di lunghezze diverse tra loro), viene posato nella dimensione della lunghezza. Si deve fare in modo che le giunzioni di testa risultino irregolari. La posa a tolda di nave può essere effettuata diagonale oppure parallela alle pareti della stanza. Il risultato è diverso: nella posa diagonale, per effetto ottico, una stanza piccola può sembrare più ampia; nella posa parallela, invece, si riproporziona visivamente un locale lungo e stretto.
Parquet a cassero regolare
Gli elementi di legno vanno posati dal punto di vista della lunghezza, sfalsati uno rispetto all’altro, ma in modo uniforme. Le giunzioni di testa, infatti, vengono posate nella stessa mezzeria o comunque in posizione regolare rispetto agli elementi delle file accanto.
Anche nel caso della posa a cassero regolare, il motivo può essere realizzato parallelo alle pareti oppure può seguire la diagonale della stanza. Nel caso della posa in parallelo la posizione deve essere possibilmente trasversale rispetto alla fonte di luce: così i giunti si notano meno.
In entrambi i tipi di disegno possono essere necessari tempi più lunghi rispetto a quelli richiesti per la geometria di posa a tolda di nave. per correggere la forma della stanza. Infatti il risultato sarà un disegno uniforme, e quindi questo tipo di posa è adatto ad ambienti dalla forma irregolare.
Parquet con fascia e bindello
Questo disegno si realizza con il perimetro costituito dalla posa differente a quella della zona centrale, che rimane predominante. Per sottolineare la differenza tra le due zone e facilitare il raccordo, si utilizzano listelli di legno denominati bindelli. Per ottenere un contrasto cromatico questi possono essere di un’essenza differente rispetto agli altri elementi. I bindelli si utilizzano anche per raccordare i rivestimenti di materiale diverso delle varie stanze, come legno e ceramica.
Parquet a mosaico
Per comporre questo tipo di disegno vengono utilizzate lamelle di legno, chiamate anche lamaparquet. I lamaparquet sono degli elementi in legno massello a forma di parallelepipedo con fianchi e teste leggermente inclinati per facilitare l’assemblaggio. Di solito sono spesse circa 1O mm, larghe 55-65 mm e lunghe 250-300 mm e si accostano 5 o 6 elementi per ottenere un quadrato. Questo tipo di disposizione viene utilizzata il più delle volte per rivestire i pavimenti delle camere da letto.
Parquet a quadri
In questo schema gli elementi vengono assemblati in modo da creare un quadrato. Gli elementi lignei possono essere posti paralleli alla parete della stanza, alternando elementi con il lato lungo in orizzonale ad altri in verticale, oppure essere posti in senso diagonale. La geometria a quadri può essere anche associata anche allo schema a fascia e bindello, che costituisce la finitura dell’area perimetrale della pavimentazione. Questa finitura per esaltare i contrasti è talvolta formata da elementi di legno di geometrie diverse (la fascia) rispetto a quella predominante (il campo).
Parquet a intarsio
Per rendere ancora più prezioso il parquet si possono applicare moduli decorativi a intarsio. Si tratta di disegni classici, che possono essere ottenuti con diverse essenze. Possiamo avere anche modelli differenti: le formelle a base quadrata, usate per pavimentazioni a tutto campo, oppure i decori per ornamenti centrali o perimetrali. Le due tipologie possono coesistere. Possono essere posati flottanti oppure incollati. In quest’ultimo caso occorrerà lamarli e lucidarti al momento della posa. I motivi più usati sono la rosa dei venti e i “riquadri Versailles”, che riprendono i disegni delle pavimentazioni della storica reggia.
La levigazione su un pavimento stratificato prefinito
La levigatura asporta, oltre alla vernice, circa mezzo millimetro di legno. Nonostante ciò si può levigare un pavimento stratificato prefinito. A maggior ragione la levigatura permette di livellare il pavimento formato da listelli massicci, asportando talvolta un buon strato di legno e lasciando alla fine uno spessore utile di 7 mm. In ogni caso, considerando che un parquet può essere levigato 2-3 volte, anche il prefinito può tollerare più di una levigatura.
Una volta terminata la posa, è importante effettuare la pulizia del parquet. Per i dettagli su questa operazione è possibile fare riferimento a questo articolo pubblicato sul blog Comepulire.net.
Il parquet si può applicare un un pavimento già presente, sempre che si elimini tutta la polvere. Le piastrelle esistenti di un pavimento vanno prima adeguatamente sgrassate con una soluzione di acido muriatico, poi risciacquate con cura, infine ben asciugate. La moquette tuttavia, deve essere tolta come i residui di colla, in modo tale da lasciare il piano perfettamente pulito.