Il terreno che noi vediamo altro non e’ che il risultato dell’azione che hanno avuto sulle rocce vento, acqua, terremoti in milioni di anni. Quest’opera di disgregazione viene poi continuata anche da molti organismi vegetali, come i muschi, o i funghi che insinuano le loro radici, sminuzzano le particelle piu’ grossolane o le disgregano per azione chimica.
Il terreno quindi e’ la risultanza di azioni fisiche, chimiche e biologiche.
Se riuscissimo a tagliare verticalmente il terreno, prima o poi (e questa distanza puo’ variare notevolmente) si raggiungerebbe uno strato durissimo costituito da roccia, in tutto il suo profilo pero’ il terreno presenta diverse caratteristiche, diciamo che per la coltivazione delle piante non interessa che una piccola parte di questo profilo che puo’ variabilmente raggiungere i 60-90 cm, tutto cio’ che sta ancora piu’ giu’ ha un’importanza relativa e indiretta.
Risulta essere in questa parte superficiale di terreno che si svolgono le lavorazioni, che le radici trovano il massimo sviluppo e i piu’ elevati scambi gassosi e assorbimento di sostanze nutrienti, e’ evidente pero’ che gli strati piu’ bassi seppur difficilmente raggiunti dalle piante influenzano molto la parte superficiale.
Come avremo modo di vedere il terreno e’ costituito da particelle piu’ o meno piccole, ma non e’ certo qualcosa di inerte al suo interno intervengono numerosi organismi, e processi chimici che lo rendono attivo e modificabile.
Indice
Caratteristiche fisiche
Fondamentalmente si tiene conto di tre caratteristiche principali:
le dimensioni delle particelle che costituiscono il terreno (detta tessitura)
il rapporto che c’e’ tra il volume totale del terreno e gli spazi vuoti presenti tra una particella e l’altra (detta porosita’)
il modo, ossia la disposizione, in cui sono aggregate le particelle di terreno (detta struttura)
Sono questi tre fattori a influire sulle caratteristiche fisiche e a dare un significato ai diversi tipi di terreno di cui spesso si parla (ad esempio, terreno sciolto, terreno argilloso, terreno compatto, ecc.).
Risulta essere facilmente intuibile quindi che in base alla tessitura se avremo particelle piu’ o meno fini ci troveremo di fronte a terreni piu’ o meno argillosi, e conseguentemente piu’ o meno impermeabili.
Particelle grosse sono tipiche di un terreno sabbioso le cui caratteristiche sono permeabilita’ e scioltezza, va detto pero’ che particelle molto grosse (fino ai 2 mm oltre si parla di ghiaia e massi) denotano un terreno spesso arido fino alla completa sterilita’. Particelle piu’ fine (con diametri minori di 0.002mm) denotano un terreno argilloso che puo’ essere anche molto impermeabile e compatto. Il limo ha caratteristiche intermedie.
La presenza di particelle sabbiose e particelle argillose conferiscono al terreno una buona composizione, e si parla pertanto di terreni di medio impasto.
Acqua e aria nel terreno
L’acqua che e’ presente nel terreno o che vi circola, arricchita da sostanze minerali disciolte viene comunemente detta soluzione circolante, riveste un’enorme importanza perche’ influenza l’assorbimento dei minerali da parte delle piante, ne rappresenta la fonte primaria di sussistenza e in piu’ interviene nell’equilibrio di tutta la presenza di microorganismi.
La minore o maggiore presenza di acqua assume valori e denominazioni diverse che interessano piu’ il campo agrario che giardinieristico, cio’ che e’ bene sapere che esiste un livello oltre il quale, pur essendo ancora presente acqua nel terreno, le piante non sono in grado di assorbirla con l’evidente manifestazione di appassimento.
Parlando prima della struttura del terreno si e’ visto come siano presenti, all’interno di questo, spazi vuoti, nei quali o c’e’ acqua o c’e’ aria, e quindi ossigeno, e la sua presenza e’ molto importante per lo sviluppo radicale delle piante e per i numerosi organismi presenti nel suolo.