Sostanza bruno rossastra (chimicamente è un idrossido ferrico) che si forma sul ferro esposto all’umidità atmosferica e lo corrode. In commercio si trovano prodotti specifici per prevenire la formazione di cui il più comune è il minio. Ricordate però, nel caso voleste correre ai ripari, ad es., per la ringhiera del balcone, di non coprirla con il minio (o con qualsiasi altra vernice antiruggine) senza prima avere eliminato la ruggine che si fosse già formata e che, nonostante il minio e la vernice, continuerebbe a penetrare in profondità e a corrodere il metallo.
Asportare quindi per prima cosa la ruggine con un abrasivo energico, utilizzando, se lo possedete, anche il trapano (applicando il disco di tela smeriglio); potete usare anche la lana d’acciaio o uno straccio imbevuto di petrolio. Soltanto dopo che avrete tolta tutta la ruggine e solo quando il ferro sarà ben ripulito e completamente asciutto passate alla fase protezione stendendo il minio o la vernice antiruggine.
Se la ruggine macchia un tessuto alla lunga finisce anche con corroderne le fibre per cui è consigliabile eliminare queste macchie il più presto possibile. I metodi per eliminare la macchie che vi descriveremo ora, sono sicuri per i tessuti bianchi; per quelli colorati vi converrà fare una prova su un punto nascosto, ad es. su una cucitura interna, premunendovi così da sgradevoli sorprese. E vi avvertiamo subito che, se la ruggine ha macchiato un capo che va pulito a secco, l’unico rimedio è, quasi sempre, la. rassegnazione. Sui tessuti fini di cotone (come la batista) e di lino un rimedio tanto efficace quanto innocuo è il succo di limone; spremetelo direttamente sulla macchia dopo averla inumidita, quindi esponetela per alcuni minuti al vapore dell’acqua bollente. Infine sciacquate e se la macchia non fosse del tutto scomparsa ripetete l’operazione. Una possibile variante del sistema è la seguente: spargete sulla macchia un pizzico di sale da tavola, fate sgocciolare sopra un po’ di succo di limone e lasciate asciugare possibilmente al sole. Anche in questo caso, se la macchia fosse molto resistente, mostratevi più ostinate di lei e ricominciate daccapo.
Invece del limone potete anche usare l’acido ossalico; in questo caso stendete la parte da smacchiare sopra una pentola d’acqua bollente, quindi lasciate cadere sulla macchia qualche goccia di acido ossalico in soluzione (un cucchiaio di cristalli sciolti in una tana d’acqua fredda); poi sciacquate immediatamente immergendo la zona trattata in acqua caldissima. Naturalmente se il primo tentativo non riesce in pieno, insistete.
Potete anche mettere direttamente i cristalli di acido ossalico sulla macchia e poi bagnarli con acqua calda, purché il tessuto non sia di nailon; inoltre non dimenticate di sciacquare e risciacquare, perché altrimenti con la macchia scomparirebbe anche la stoffa lasciando al proprio posto un bel buco. Un altro rimedio molto efficace è quello del bifloruro di ammonio (un cucchiaio in una tazza di acqua calda); in questo caso, immergete il tessuto nella soluzione, o sfregate la macchia con un tampone di tela preferibilmente bianca o di ovatta imbevuto con la soluzione (in media occorrerà una decina di minuti), quindi, risciacquate come al solito molto abbondantemente.
L’ultimo metodo, infine, consiste nel far bollire il capo macchiato di ruggine in soluzione di cremor tartaro (8 cucchiaini per 1 l d’acqua) finché scompare ogni traccia della macchia, quindi sciacquare a lungo e abbondantemente.