In commercio esistono diversi prodotti per la concimazione del terreno, che si distinguono essenzialmente in concimi organici e chimici. Alla prima categoria appartengono fertilizzanti naturali tra cui compost, concime e depositi minerali come il salnitro, oltre a humus, torba, acidi umici e guano. Tutti questi prodotti contengono fosforo, potassio, azoto e carbonio e sono ricavati prevalentemente da liquami, letame e resti di animali. Il loro impiego comporta diversi vantaggi. La maggior parte dei concimi organici ad esempio contiene l’azoto in forma insolubile, che agisce come un fertilizzante a lento rilascio. Inoltre questo tipo di fertilizzanti è naturalmente in grado di incrementare i meccanismi fisici e biologici di conservazione del suolo. E ancora, suportando l’humus, sono in grado di migliorare la struttura del suolo aiutando a prevenire l’erosione del terreno e limitando l’umidità.
Risulta essere importante inoltre ricordare che lo stallatico, acquistabile presso i vivai e i consorzi agrari, può essere applicato solo in combinazione con altri compost. Ci sono poi la pollina, ottenuta dagli escrementi dei polli; il pellicino, indicato per le piante verdi e i prati, e la cornunghia. Quest’ultima è un fertilizzante di origine animale che per il suo alto contenuto di azoto si presta particolarmente per la concimazione di orti, giardini, prati e piante sempreverdi. E poi ancora il sangue di bue, la leonardite.
Al momento dell’acquisto per orientarsi nella scelta del prodotto più adatto alle proprie esigenze, è utile valutare la percentuale di azoto, potassio e fosforo. In linea di massima le piante verdi e l’erba necessitano di molto azoto, mentre per le piante in piena fioritura è preferibile orientarsi su un fertilizzante ad alto contenuto di potassio e fosforo, che renderanno più intensi i colori dei fiori. Microelementi come magnesio, ferro e boro, pur presenti in quantità limitata, sono utili per correggere il grado di acidità del terreno, incentivando la fioritura e la fruttificazione delle piante.
Infine meglio i liquidi, la polvere o i granuli? Dipende se si necessita di un’assorbimento più o meno rapido. I liquidi vengono assorbiti nel giro di 3-4 giorni, quindi la somministrazione andrebbe ripetura ogni 15 giorni circa. I granuli invece, una volta sparsi sul terriccio, si sciolgono gradualmente ad ogni irrigazione, mantenendo la propria efficacia fino a nove mesi.