Le liti più comuni e più numerose avvengono, almeno in Italia, tra vicini di casa, l’intolleranza, il mancato rispetto delle persone e delle regole, il considerarsi più furbo dell’altro, sono le cause che portano ad una vita comune impossibile che, spesso, scaturisce in disaccordi verbali ed a volte liti molto animate. Andare d’accordo però è possibile e non è nemmeno troppo difficile.
Parti da un presupposto fondamentale, ogni condomino ha un suo regolamento, detto appunto condominiale, ed ogni condomino è tenuto a rispettarlo. Tale regolamento è allegato agli atti dell’acquisto dei singoli appartamenti e viene automaticamente accettato, al momento della stipula del contratto. Risulta essere una sorta di contratto multilaterale stilato tra tutti coloro che sono o saranno condomini. Quindi basta applicarlo, con un minimo di criterio e di buon senso, e le liti saranno automaticamente ridotte di numero.
Tra i motivi di litigio e di contesa vi sono gli spazi condominiali, per esempio il pianerottolo, anche se serve all’ingresso del tuo appartamento, non è un’appendice dello stesso, ma è da considerarsi alla stregua delle scale: se il regolamento non lo vieta espressamente, puoi collocarvi piante, oggetti ornamentali a patto che fungano da abbellimento della zona interessata e che non creino intralci o situazioni di pericolo.
Un’altra nota dolente dei rapporti condominiali è data dal parcheggio: delimitata un’area adibita a tale funzione, se lo spazio non è sufficiente per tutti i condomini, la decisione più saggia è il turno a rotazione: ovviamente il buon senso ammette la possibilità di parcheggiare temporaneamente vicino all’entrata di casa, anche ostacolando per un po’ il traffico veicolare, qualora debba scendere dall’auto in questione, un invalido, bimbi in carrozzella o persone con bustoni di spesa. Tale esigenza straordinaria fa si che, a turno, tutti possano usufruire di quella condizione.